l'ultima figlia

matilde vigna

Ven 15 Dicembre 2023, 21:00
Info
Acquista
Prenota

testo Matilde Vigna
regia Anna Zanetti
con Daniela Piperno, Matilde Vigna
video Federico Meneghini
progetto sonoro Alessio Foglia
musiche originali spallarossa
luci Umberto Camponeschi
dramaturg Greta Cappelletti
consulenza scene e costumi Lucia Menegazzo
consulenza scientifica dott. Matteo Nobili
fonico Manuela Alabastro
elettricista Sergio Taddei
produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, La Corte Ospitale
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna

La scena inizia con un cumulo di macerie: sono i cocci di una vita che si frantuma, di un mondo che ci crolla addosso…. o il suolo di un pianeta sconosciuto?
Sotto questa coperta di macerie c’è Matilde (adulta?) che dorme.
Dopo un tempo si sente: “mamma?”.
Prima pianissimo, come a chiamare la mamma senza disturbarla, poi sempre più forte, fortissimo, che la mamma non c’è più e tu hai cinque anni, ti sei persa, e non la trovi.

Allora la vai a cercare: Ground control to Major Mom[1].

Questo spettacolo non parla della morte, parla di noi dopo la morte.
Di chi resta, e di chi “va in cielo” come ci dicevano da piccoli, e compie quel viaggio misterioso e incomprensibile per chi resta solo sulla terra.
Questo spettacolo parla di una solitudine generazionale:
Matilde ha 43 anni e non ha figli – per una menopausa anticipata, perché è omosessuale, perché non ha trovato un compagno stabile, perché la tecnologia che glielo permetterebbe anche da sole la perplime, perché aderisce al movimento di estinzione volontaria…
Matilde non è più figlia, ma nemmeno madre, né mai lo sarà.
Questo spettacolo parla delle responsabilità che sommergono, della grottesca burocrazia post-mortem, di un dolore che diventa protagonista e che riporta all’infanzia.
Ma Matilde è una donna adulta, e c’è ALEXA – l’aiutante magico – che le ricorda tutto quello che deve fare.
Infine, dopo molteplici affondi in un passato che è presente, al confine tra flashback, dialoghi con un fantasma e rielaborazione della memoria, Matilde – non più figlia, non madre – ci racconta quell’incubo che incubo non è.

[1] David Bowie, Space Oddity in Space Oddity1969, Philip Records – Lì era “Major Tom”.