Teatro Astra – Niente

percorso giocoso di educazione all’espressione libera di sé e alla condivisione creativa, nonché un allenamento intensivo per il proprio senso dell’umorismo
diretto da Antonio “Tony” Baladam

L’arte è materia viva, e dovrebbe conservare
una buona dose di imprevedibilità
per il pubblico e per i performer stessi
che la stanno mettendo in scena

Niente è un laboratorio teatrale di creazione condivisa, in cui i partecipanti, col supporto del regista, si inventano uno spettacolo partendo dal nulla, gli danno forma e lo mettono in scena dopo alcuni giorni di lavoro.
Nel corso del laboratorio esploreremo giocosamente e ironicamente diverse pratiche di creazione teatrale, a partire dalle idee suggerite dai partecipanti stessi, che verranno analizzate, esplorate e trasformate in scene performative.
Al termine del lavoro porteremo in scena uno spettacolo aperto al pubblico.

Antonio “Tony” Baladam (pseudonimo di Pierre Campagnoli) è un regista, drammaturgo e performer, fondatore del collettivo artistico Baladam B-side nel 2021, e attivo nell’ambito del teatro contemporaneo, del teatro ragazzi, della danza e del podcasting.
Tra i lavori del collettivo, da lui scritti, diretti e interpretati, si segnalano: Surrealismo Capitalista (segnalazione speciale Premio Scenario 2021), Spelling Wachowski (vincitore “Odiolestate 2021” di Carrozzerie n.o.t), California Under Routine (segnalazione speciale Premio Scenario infanzia 2022), Washing Out (vincitore del bando “Residenze per il futuro 2022)”, Folk Open Mic (podcast vincitore come “Miglior Storytelling” al Premio Nazionale Alimentari CULT di Spazio Gerra) e Pigiama Party (di prossimo debutto).
Parallelamente Baladam è un linguista, che pone alla base del suo lavoro una ricerca multidisciplinare che spazia tra semiotica, filosofia e sociologia.
Nel 2020 elabora il “Sistema dell’Antiritualità”, un metodo performativo originale che prevede una decostruzione costante degli stilemi e dei rituali della rappresentazione, ricercando forme nuove di annullamento delle mediazioni e ragionando sulla relazione tra identità, cultura e capitale.