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La Piccionaia è un ecosistema culturale complesso, un terreno di interazione tra produzione artistica teatrale, pubblico e territorio. Azioni artistiche, progetti di programmazione teatrale connessi nel territorio di riferimento, progetti culturali di ampio respiro.
E ancora artisti giovani, attori e registi affermati, personalità legate alla formazione si incontrano in un luogo ideale, La Piccionaia, con l’obiettivo di far crescere le persone attraverso le esperienze artistiche. Il teatro è spazio e tempo di incontro, ascolto e di messa in discussione. Più che mai attuale in tempo di pandemia mondiale, la sete di esperienze, conoscenze, emozioni si coniuga con l’esigenza di incontrarsi dal vivo, di persona. Il palcoscenico è il luogo fisico dove prende vita la consapevolezza dell’altro, della realtà e quindi di sé stessi. I nostri spettatori sono le nuove generazioni come “categoria simbolica”, non necessariamente anagrafica. La curiosità da soddisfare, la voglia di incontrarsi, confrontarsi, mettersi in discussione per poi ricomporre il proprio punto di vista sul mondo sono tutti bisogni che il Teatro come lo intendiamo noi deve mettere al centro della propria azione. La Piccionaia in definitiva è l’insieme delle persone che la formano: tutti sono approdati qui attraverso un percorso più o meno consapevole di riconoscimento in un obiettivo comune. Certo con diversi ruoli, competenze, ma con un substrato che ci accomuna e che fa sì che si continui a lavorare e credere in un progetto condiviso di società, di relazione tra le persone, di visione artistica. Dal punto di vista artistico, La Piccionaia immagina scenari, approfondisce, studia, scopre e sostiene nuovi linguaggi, partecipa al cambiamento. Un continuo mutamento che è il fulcro dell’evoluzione artistica. Nel suo percorso identitario, La Piccionaia adotta un metodo partecipativo nell’elaborazione di senso e di riconoscimento interno attraverso una condivisione del modo che ogni socio e lavoratore ha di stare all’interno della Cooperativa.
La storia de La Piccionaia abbraccia più di 45 anni: diverse decine di artisti e organizzatori teatrali si sono fermati nella nostra “casa”, sono cresciuti, alcuni sono rimasti, altri hanno preso altre strade, altri ne sono arrivati. La nostra casa è ideale, si identifica in più luoghi e ha viaggiato in tutta Italia e oltre, ma uno dei luoghi simbolo che è rimasto è il Teatro Astra di Vicenza. La Piccionaia nasce sotto il nome “La Piccionaia – I Carrara”, luogo artistico della famiglia d’arte Carrara – Laurini. Una famiglie di “artisti di giro” che decide di fermarsi in provincia di Vicenza, mettendo di fatto a riposo il suo teatrino mobile, il “baraccone” con il quale portava il teatro d’intrattenimento in tutta Italia Qui sposa un progetto di diffusione del teatro nelle scuole, cominciando un lavoro di adattamento dei testi per un pubblico praticamente nuovo. Siamo agli albori della nascita del teatro ragazzi in Italia e la Compagnia, il giovane pubblico è una fascia in rapida evoluzione e la Compagnia è consapevole che serva una drammaturgia specifica, un lavoro di ascolto delle nuove generazioni e della comunità educante. Con Armando Carrara inizia il percorso vero e proprio del teatro ragazzi vicentino e la compagnia viene articolata in due versanti, uno legato alle produzioni serali guidato da Titino Carrara, e uno costituito da un gruppo indipendente focalizzato sui ragazzi, guidato dallo stesso Armando. Annalisa Carrara, sulla base dell’intuizione del fratello Armando, decide di trasformare la compagnia di giro in Centro Teatro Ragazzi.
Delle prime rassegne di teatro ragazzi organizzate da La Piccionaia e soprattutto dal coinvolgimento dei giovani spettatori, la compagnia diventa punto di contatto tra insegnanti, altre compagnie teatrali, pedagogisti, operatori della provincia e non, luogo di confronti artistici e culturali tra la città ed il teatro ragazzi italiano. Così la compagnia, divenuta Cooperativa, inizia a coinvolgere nuove leve a cui tramandare il mestiere, tra cui alcuni componenti della cooperativa I Salbanei, un gruppo di animatori professionali vicentini: l’attuale Presidente e Direttore Artistico della Piccionaia Carlo Presotto e Pierluigi Cecchin, ora consulente delle Direzioni e figura storica nell’evoluzione de La Piccionaia. Il Centro Teatro Ragazzi fin da subito si impegna nella sensibilizzazione del territorio, promuovendo attività formative per genitori ed insegnanti. I nuclei artistici cominciano a delinearsi. Titino è immerso nella riscoperta della tradizione di famiglia mentre il settore ragazzi continua l’ideazione di spettacoli e la progettazione di rassegne per le scuole e le famiglie. L’identità de La Piccionaia – I Carrara si impone con autorevolezza nel mondo in formento del teatro ragazzi italiano degli anni ’80 e approderà nel 1986 al Teatro Astra di Vicenza. Alla fine degli anni ’80 si avvicina alla compagnia l’attrice Ketti Grunchi, che negli anni si specializzerà nelle drammaturgie per la prima infanzia e per l’adolescenza. La storia degli ultimi 15 anni è segnata da passaggi di generazione, riforme del settore del teatro ragazzi in Italia, nuove sfide, nuove leve e nuovi obiettivi come Compagnia e come Cooperativa. Il progressivo allontanamento da parte dei Carrara verso percorsi artistici indipendenti, fino al cambio di nome della Cooperativa in La Piccionaia; lo sviluppo del comparto legato ai progetto territoriali attraverso la gestione di Teatri anche fuori dal vicentino (prima il Teatro Villa dei Leoni a Mira – Venezia dal 2000, poi il Teatro Comunale di Mirano, fino al Teatro Ferrari di Camposampiero e il Teatro di Marostica); la focalizzazione dell’agire de La Piccionaia sempre più verso la formazione, la finalità sociale, inclusiva, di costruzione di senso che porta al cambio di forma giuridica in Cooperativa Sociale nel 2014. Il rinnovamento della Cooperativa passa attraverso le persone: sia gli artisti, che stabilmente o per progetti specifici, collaborano con La Piccionaia e ne determinano la poetica e la riconoscibilità a livello nazionale; sia gli organizzatori che disegnano nuovi modi di abitare il teatro e il territorio, tessono relazioni, promuovono l’apertura al mondo e l’ascolto dei bisogni dei più fragili, l’inclusività e l’eticità dell’agire. Fino all’ultimo anno di pandemia, dove tutte le carte si sono mescolate, dove i teatri vuoti, il lockdown, le scuole con la didattica a distanza hanno fatto sì che tutta La Piccionaia fosse costretta a fermarsi, in qualche modo a ripensare al proprio stare tra le persone, con nuovi mezzi.
Generare un ambiente inclusivo di creazione teatrale e artistica,
luogo di elaborazione del presente collettivo, di allenamento della profondità emotiva,
di produzione culturale, di educazione e promozione del bello come necessità sociale
con particolare attenzione alle giovani generazioni,
per costruire nuovi scenari etici