Fuga dall’Egitto è una performance che unisce il teatro documentario alla musica live, in un intreccio tra atto performativo cinema del reale e installazioni sonore.
Il progetto trae ispirazione dal libro di Azzurra Meringolo Scarfoglio, e getta luce proprio sul fenomeno della diaspora egiziana post-2013, ovvero su quei giornalisti, sindacalisti, artisti, medici, poeti, politici e attivisti per i diritti umani che minacciati di repressione e tortura in Egitto, a causa delle loro idee, sono stati costretti a scegliere la via precaria e dolorosa dell’esilio, dopo il ritorno dei militari al potere. I nuovi esuli egiziani sono scappati dal loro paese per sfuggire al carcere, a sommari processi di massa, a tentativi di cooptazione, alla censura di chi non voleva che raccontassero – ad esempio – dettagli scomodi sulla tragica fine di Giulio Regeni. Per alcuni l’esilio è arrivato dopo lunghi periodi di detenzione, segnati da violenze fisiche e psicologiche. Lo spettacolo porta sulla scena queste testimonianze, attraverso un’esperienza tra teatro e pratiche dell’audiovisivo, che il pubblico vive assieme ai performer in una dimensione che sovrappone la sfera personale e quella politica e da cui emergono fatti, biografie, memorie.
La diaspora egiziana dopo il 2013, quella degli attivisti che, sentendosi in pericolo, hanno dovuto scegliere la via dell’esilio. Lo spettacolo porta in scena molte loro testimonianze, attraverso un’esperienza che fonde il teatro e le pratiche audiovisive. Il progetto trae ispirazione dal libro omonimo di Azzurra Meringolo