ore 19.30
Spritz (anteprima)
Baladam B-Side / Beatrice Baruffini / La Piccionaia
ideazione, drammaturgia e regia Antonio “Tony” Baladam
cura dell’animazione degli oggetti Beatrice Baruffini
con Giacomo Tamburini, Beatrice Baruffini
produzione La Piccionaia
Corto erotico politico comico alcolico
Nel bel mezzo di un aperitivo, due bicchieri di spritz prendono vita e si rendono conto delle loro esistenze terribili e meschine. Sono schiavizzati e sfruttati da terribili padroni-vampiri, che stanno succhiando il loro fluido vitale fino all’ultima goccia.
Ma gli spritz non ci stanno: acquisiscono autocoscienza politica e decidono di ribellarsi alle persone che li stanno bevendo. Inizia così la rivoluzione proletaria degli spritz.
Spritz è un corto sperimentale di teatro di figura da tavolo, che mescola e parodizza diversi immaginari collettivi, legati in particolare al socialismo, all’erotismo, al cinema mainstream.
Il progetto nasce da un generale desiderio di divertissement delirante applicato a tematiche a noi care, e utilizza l’ironia complessa come filtro interpretativo della realtà e della comunicazione odierna.
Naturalmente ci basterebbero poche parole per raccontare lo spettacolo come una mirata critica sistemica alla società degli aperitivi, intesa come deriva neoliberista milanese in un periodo storico tardocapitalista iperdigitalizzato di crisi della relazione diretta, che genera diverse forme di adesione sociale piccolo borghese conformistica come reazione ad una generale superficialità massificata in una società ultra consumistica e omologata; ma preferiamo non farlo e dichiarare subito la natura di boutade di tutta l’operazione.
ore 21.30
Kafka morto
Baladam B-Side / La Piccionaia
ideazione, drammaturgia e regia Antonio “Tony” Baladam
con Eleonora Panizzo, Antonio “Tony” Baladam
produzione La Piccionaia
Partiamo da un dato di fatto: cento anni fa Franz Kafka è morto, e su questo non ci sono troppi dubbi. Su tutto il resto i dubbi si sprecano, le contraddizioni piovono, le interpretazioni latitano, perché Kafka è un autore del paradosso.
In particolare chiediamoci: se Kafka è morto, noi come ce la passiamo? Con la dovuta pazienza, stiamo morendo anche noi, nel senso che probabilmente anche noi faremo la fine che ha fatto Kafka, prima o poi.
Per le celebrazioni del centenario della morte di Franz Kafka, un’attrice e un attore, in un dialogo ironico, surreale e frammentatissimo col pubblico, analizzano e criticano il concetto stesso di celebrazione artistica, utilizzando l’immaginario kafkiano per attivare riflessioni sul nostro periodo storico tardocapitalista iperdigitalizzato, in cui la cultura ristagna sempre di più per l’influenza del branding, e la sperimentazione artistica si perde in un marasma di autobiografismo e ostentazione di sé.
Kafka morto è un progetto performativo e comico sulla relazione tra arte e società, sulla possibilità della prima di leggere e raccontare la seconda.
Nel corso della sua breve vita Kafka si è inventato uno stile unico e completamente assurdo per raccontare le contraddizioni della sua vita e della sua realtà. Tanto che le sue intuizioni scavalcano il puro ambito letterario, e scavalcano anche il suo tempo, restituendoci, attraverso opere labirintiche e paradossali, la frammentazione, l’alienazione, la massificazione che avrebbero caratterizzato la nostra modernità.
Nel nostro tempo di iperproduzione consumistica l’arte ha inevitabilmente perso di consistenza sociale, e la nostra quotidiana ansia di significazione non concede spazio alla sperimentazione e ai conseguenti rischi culturali che comporta.
Ma su con la vita, che faremo comunque la fine di Kafka.