Lucia Calamaro in scena all’Astra di Vicenza con Darwin inconsolabile, un pezzo per anime in pena

Venerdì 3 marzo il grande nome del teatro arriva nel luogo del contemporaneo con la sua ultima pièce che ha per protagonista una madre anziana, artista performativa, che si finge morta per ricevere un po’ di attenzione dai tre figli.

La drammaturga, attrice e regista di fama internazionale propone una storia nella quale riconoscere le nostre nevrosi, i nostri stili di vita frenetici e disumanizzanti, raccontata con ironia e grande empatia, sempre senza giudizio.

(Vicenza, 28.02.2023)

“Una madre che simboleggia il pianeta? Forse. Dei figli che simboleggiano noi? Può essere. Ma nessuno, di certo la bontà. Né la colpa. O il destino. Nessuno è vittima”. Darwin inconsolabile (un pezzo per anime in pena) (un pezzo per anime in pena), scritto e diretto da Lucia Calamaro, una fra le più significative drammaturghe del teatro italiano, è lo spettacolo con Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua, Maria Grazia Sughisi in scena al Teatro Astra di Vicenza venerdì 3 marzo alle 21. La coproduzione di Sardegna Teatro e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, sostenuta da Spoleto Festival dei Due Mondi e del Teatro di Roma, porta sul palco la quotidianità di tre figli sempre occupati e di un’anziana madre che, per ritrovare la loro attenzione, decide di fingersi morta. L’autrice, con l’assistenza alla regia di Paola Atzeni, esplora con profondità ironica l’animo umano di fronte alle relazioni, agli affetti, al dolore, all’esperienza del lutto. L’ottavo appuntamento di Terrestri, la rassegna curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto e la collaborazione tecnica di Nardi Out Door, infatti, è una storia in cui riconoscere le nostre nevrosi, i nostri stili di vita frenetici e disumanizzanti, raccontata con ironia e grande empatia, sempre senza giudizio.

“Tutti sono creatura e natura – spiega Lucia Calamaro – e hanno le loro strategie di sopravvivenza predatorie come ce le ha un’ape, un radicchio, un riccio di mare, perché “Tutto è gente”. “Tutto è persona” “Tutto vuole vivere e niente sa più morire.” La protagonista, per ricevere un po’ di attenzione dai figli occupati, distratti, disamorati, aggressivi, assenti, “simula la morte come certi animali”,  spiegano le note di regia. “Maria Grazia pratica la “tanatosi”, molto diffusa tra certe specie che per scampare all’aggressione del predatore, “fanno il morto.” Il suo potrebbe esser un monito, un richiamo, un avvertimento, una richiesta, o semplicemente una performance”. Le scene e le luci curate da Stefano Damasco, in questo lavoro in tournée nei principali teatri italiani e in cartellone nelle stagioni più importanti, accolgonouna figlia ostetrica, schiacciata dalla preoccupazione per le nuove generazioni, ambientalista imbranata: Simona. Un figlio maestro elementare, buonissimo, che ha per le mani il futuro e si imbatte in un fumoso testo inedito de “L’Origine della specie”, citato da Borges, in un’intervista a Bioy Casares: Riccardo. Una figlia in simbiosi con la madre, perfomer-artista plastica, che indaga il prospettivismo amazzonico e le teorie dell’interspecie, sentendosi più vicina al mondo vegetale che all’animale: Gioia”.

Lucia Calamaro
Drammaturga, regista e attrice romana tra le più note e amate autrici teatrali italiane, si trasferisce a Montevideo e si laurea in Arte e Estetica a la Sorbonne di Parigi. Insegna all’Universidad Catolica de Montevideo, a Roma collabora con Rialto Sant’ Ambrogio. Fonda l’associazione Malebolge e dà corpo alla sua scrittura scenica, con: Medea – tracce di Euripide; Woyzeck; Guerra; Cattivi maestri; Tumore – uno spettacolo desolato e Magick, autobiografia della vergogna. L’origine del mondo – ritratto di un interno vince tre premi Ubu tra cui Miglior Nuovo testo italiano e il Premio Enriquez per regia e drammaturgia. Editoria e Spettacolo pubblica Il ritorno della Madre, – a cura di Renato Palazzi – che raccoglie: Tumore – uno spettacolo desolato, Magick – autobiografia della vergogna e L’Origine del mondo – ritratto di un interno. La vita ferma: sguardi sul dolore del ricordo e Si nota all’imbrunire (Solitudine da paese spopolato) sono finalisti ai premi Ubu 2017 e 2019. Nel 2019 vince il premio Hystrio alla drammaturgia e dallo stesso anno insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. I testi La vita ferma e Origine del mondo sono pubblicati in Francia da Actes Sud e in Italia da Einaudi. Dal 2021 è Presidente del Premio Riccione Teatro.

AstraClub
Per approfondire l’opera venerdì 3 marzo, dopo lo spettacolo, Lucia Calamaro incontra il pubblico presente in sala nell’ambito delle iniziative di AstraClub, il laboratorio di approfondimento alla visione che vede coinvolti gli spettatori, gli artisti ospiti della stagione e alcuni esperti in un confronto libero e informale.

 

Abbonamenti e biglietti

I biglietti sono in vendita al costo di 15 euro per l’intero, 13 euro per il ridotto, 10 euro per i gruppi con minimo dieci persone e 7 euro per gli studenti delle scuole superiori e possessori di Vicenza University card.

informazioni per il pubblico

Ufficio Teatro Astra – Contrà Barche 55 (Vicenza) – telefono 0444 323725 – info@teatroastra.itwww.teatroastra.it

A disposizione del pubblico, dalle ore 20, il parcheggio del Circolo Tennis Palladio 98. Il parcheggio ha capienza limitata: si consiglia di arrivare in anticipo e di approfittare del servizio bar Astrabistrò.

Ufficio Stampa

Elena Guzzonato
La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
+39 333 2402715 – elena.guzzonato@piccionaia.org

materiali

I materiali per la stampa sono scaricabili al link Google Drive
(https://drive.google.com/drive/folders/1A9IcXgZMBCwf86YxiAae9VQlqDUtlBEb?usp=share_link)

Foto di Giulia Lenzi e di Laura Farneti.

Guarda il video teaser su YouTube: https://youtu.be/NMi6yUvIm2I

 

Immagini