Per adulti e bambini, l’inno alla potenza dell’immaginazione che parla del valore delle cose più piccole: sabato 21 giugno alle 21.00 nel giardino del Teatro Astra
(Vicenza, 27 giugno 2024)
Una terra lontana, quasi irraggiungibile. Una comunità di sedici cacciatori e novantadue cani, sparsi in nove baracche, nella Groenlandia più inabitabile. Una natura prorompente. Immensi spazi vuoti. Sfide avventurose, amicizie improbabili, atipiche esperienze di formazione. Eroi senza paura ma con mille debolezze. Questo è il mondo dei racconti, editi da Iperborea, di Jørn Riel, antropologo e ricercatore danese, inventore della saga polare a cui s’ispira Circolo Popolare Artico. Gli innovatori della parola, Gli Omini, dopo il grande successo dell’anno scorso con Trucioli, tornano al Teatro Astra.
Da una miriade di racconti intrecciati tra di loro, che parlano di una terra incontaminata, di solitudine e amicizia, d’amore e buonsenso in assenza di leggi, Gli Omini continuano a sperimentare nuove scritture e arrivano nel giardino del Teatro Astra con lo spettacolo Circolo Popolare Artico, all’interno del cartellone estivo de La Piccionaia. Sabato 29 giugno alle 21.00, Francesco Rotelli, Luca Zacchini e gli animali polari di Eleonora Spezi, saliranno sul palcoscenico con un inno alla potenza dell’immaginazione insieme a chi più se ne intende, i bambini. Circolo Popolare Artico, scritto da Giulia Zacchini, nasce dopo letture nei boschi e tre episodi del Circolo. Due cacciatori artici si presenteranno agli spettatori e racconteranno la loro vita e il loro modo di affrontare i periodi di buio. Portando il pubblico su un’isola lontana, libera da ogni regola già conosciuta, per abbandonarsi all’imprevedibile e affrontare la solitudine insieme a un gruppo di corpulenti e tenerissimi omaccioni, Gli Omini faranno ricordare quanto la natura possiede risorse che noi ignoriamo. Questi due uomini che non hanno mai preso parte al corso del mondo, puzzolenti e sporchi, ma dall’anima grande, parleranno di quanto sia importante dare valore alle cose più piccole, senza sprecare niente. Celebrando la terra, che si sta sciogliendo, parleranno delle crisi che hanno superato solo grazie all’aiuto degli amici. Vedranno orsi, galli, trichechi, inuit. E tenteranno di far capire quanto sia salvifico fare scorta di storie avvincenti per passare il tempo quando le bufere costringono a rimanere a casa e per imparare a spingere l’orizzonte.
Una saga. Una comunità di sedici cacciatori e 92 cani. Una miriade di racconti intrecciati tra di loro, per parlare di solitudine e amicizia, di ospitalità in una terra ostile e di grappa. Per affrontare una quantità tale di materiale, Gli Omini hanno indetto tre assemblee e ideato i tre episodi del Circolo Popolare Artico. Volevano seminare indizi, presentare i personaggi, entrare e uscire dalle storie di Riel e creare un gruppo anarchico di cacciatori. Per l’ideazione e la realizzazione di ogni episodio, Gli Omini si sono affiancati ad artisti diversi, ognuno già di per sé autore e attore, teatranti pronti a tutto, contaminati dal virus delle terre vergini.
È nato così, a Pistoia, il Circolo Popolare Artico, grazie alla collaborazione con la casa editrice Iperborea, la generosità di Jørn Riel e la coproduzione di Associazione Teatrale Pistoiese – Centro di Produzione Teatrale.
Il Circolo si è aperto al pubblico, con un primo episodio, parlando di prove di resistenza. Resistenza al freddo, al buio, al mal di mare, ma anche al pensiero comune e all’idiozia dilagante, in favore di una più sana idiozia e di un pensiero puro e bislacco. Eleonora Spezi è stata la prima ad entrare nella cerchia di cacciatori, scenografa, illustratrice, autrice e marionettista, che è riuscita a far entrare nel Circolo, con le sue maschere, un gallo molto umano e un tricheco esibizionista.
Nel secondo episodio si sono stilate le dieci regole artiche. E come una bufera sono arrivati anche due ospiti inaspettati: un maestro del nord e il suo compagno muto, detto Spacca-Silenzi. Due presenze incontenibili che hanno coinvolto il pubblico e hanno preso totale controllo del circolo, schiavizzando anche il tricheco. Da sempre, però, nel circolo aleggia la figura di Emma. Una donna quasi innominabile, un pensiero lontano in un mondo senza l’ombra di una femmina. Nel terzo episodio, Emma apparirà e si capirà che esiste, è vera e consola gli uomini soli, solo che il suo esistere è un esistere diverso. Emma esiste come solo Emma sa esistere.
E dopo l’accumulo, la sottrazione. Dei tre episodi, rimane un unico epilogo. Per arrivare all’essenza, toccano con mano l’assenza, rimarremo soli nel deserto artico. Senza sapere se è giorno o notte, se è febbraio o marzo. Senza nient’altro da fare che aspettare la nave che passa una volta all’anno, finire un lavoro a maglia e ammazzare il tempo con le chiacchiere.
Due uomini soli, che si fanno in quindici per mandare avanti la baracca.
Due uomini e una manciata di storie assurde, in rappresentanza di tutta la popolazione della Groenlandia nordorientale. Due uomini e un tricheco, perché il tricheco non molla. E la visione di una terra incontaminata, enorme, accogliente, come una donna nuda che attende immobile, impeccabile come una vergine fredda.
Rimanere senza niente per far esistere ciò che manca. E imparare a spingere l’orizzonte.
Da quattordici anni gli Omini portano avanti una ricerca dal forte interesse sociale e antropologico. Il progetto Memoria del Tempo presente prevede infatti la scrittura di testi teatrali attraverso “indagini territoriali”. Gli Omini arrivano in un posto, lo vivono, assorbono quello che vedono, offrono e si lasciano offrire caffè, ascoltano tutti quelli che parlano, registrano conversazioni, le riscrivono e mettono in scena spettacoli che sono istantanee di un luogo in un momento, specchio di una comunità che si guarda, spaccati dell’oggi che trovano la comicità nella tragedia quotidiana e rendono giustizia al pensiero bizzarro. Con questo metodo Gli Omini hanno girato nei paesini d’Italia, dalla provincia di Bolzano a quella di Potenza, collezionando pagine e pagine di memorie orali e frammenti di vite. Spesso, in questi anni Gli Omini, hanno trovato conforto e verità nei più folli. In Groenlandia tra i cacciatori di Riel, in un posto in cui gli uomini sono pochi, ma l’umanità è tanta, Gli Omini hanno trovato un riparo nella tempesta.
Terrestri in viaggio – Festival dello spettatore curioso
Un arcobaleno negli occhiali, il colore che viene esaltato dai fiori: l’immagine dell’illustratrice Cass Urquart rappresenta “Terrestri in viaggio – Festival dello spettatore curioso”, la terza edizione de La Piccionaia che coinvolgerà bambini, adolescenti, adulti e famiglie. Spettacoli serali, eventi pomeridiani, pièce teatrali per famiglie, centri estivi, Silent Play e una rassegna settembrina riempiranno l’estate vicentina, allargata anche in provincia. Come un arcobaleno, il cartellone estivo curato dal Centro di Produzione Teatrale de La Piccionaia sarà un viaggio tra sogno e magia, tra paesaggi e rilettura dei classici.
Con il contributo di MIC – Ministero della Cultura, della Regione del Veneto e la collaborazione di Agsm Aim, “Terrestri in viaggio – Il festival dello spettatore curioso” è un progetto di rete, che coinvolge, oltre al Comune di Vicenza, anche il Comune di Valdagno, il Comune di Colceresa, il Comune di San Vito di Leguzzano, ed è partner del consorzio Carpino, finanziato dal bando Impetus nell’ambito del programma Horizon 2020 promosso dall’Unione Europea, e del progetto Take a Step, finanziato nell’ambito del programma europeo CERV
Famiglie Curiose
Circolo Popolare Artico è il primo appuntamento del ciclo di tre spettacoli per bambini e adulti: a seguire, venerdì 12 luglio 2024 alle 20.30 e sabato 13 luglio 2024 alle 10.30, Gommalacca Teatro presenterà Il Diario di Sofia, mentre sabato 20 luglio 2024 andrà in scena Home sweet home di e con Roberto Capaldo, co-prodotto da Residenza I.DRA.
Informazioni, prenotazioni e prevendite
I biglietti (unico 5€) sono prenotabili e acquistabili all’Ufficio Teatro Astra, in contrà Barche 55 a Vicenza (tel. 0444323725 – mail info@teatroastra.it). Tutte le sere di spettacolo alle 19.30 apre AstraBistrò: gli spettatori potranno prendere un aperitivo, cenare (con la dinner box, su prenotazione), o fermarsi per un drink a fine spettacolo nel Giardino del Teatro Astra.
Natascha Baratto
La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
+39 333 2402715 – nat.baratto@piccionaia.org
I materiali per la stampa sono scaricabili al link:
https://drive.google.com/drive/folders/17h_JigTHm30XVVIfImYhAlv2oH2CNIe3?usp=sharing