“ Vi vedo, tutte le creature che gli uomini chiamano mostri. Creature mostruose? mostruose?… chi sono mai? Sono coloro che non
possono essere salvati, che sono di una forma non adatta a questo mondo, ma se per una volta fossero loro gli eroi, incauti go goffi involontari salvatori di loro stessi.”
N. Haynes
Un abito storia che racconta un mito. Una grande gonna che contiene in se tutti gli elementi di questa storia. Una montagna di sto stoffa rossa in cui una narratrice racconta di una strega e del suo basilisco.
L’uomo ha bisogno di costruire e combattere mostri che racchiudano in se il male e i difetti del mondo, e questo spettacolo nasce con la creazione, il rito magico che fa nascere un basilisco.
Ora però dobbiamo fronteggiare il Re dei serpenti, una creatura non adatta alla vita tra gli uomini, dai poteri soprannaturali, che semina terrore e che con il solo sguardo trasforma gli esseri viventi in pietra.
Nei secoli molte leggende lo hanno visto come protagonista terribile e mortale. Attingendo da alcune di queste, la nostra storia inizia con l’arrivo del Basilisco in un tranquillo villaggio, il suo potere genera paura e sconcerto, gli abitanti che non sanno come cacciarlo, incapaci di difendersi da questa magia, si chiudono in casa spaventati. Ma questa creatura è davvero un mostro o forse è solo incapace di cambiare la sua natura? Forse inconsapevole di come gestire il suo potere ne è imprigionato.
Soltanto dall’incontro scontro con un piccolo eroe inconsapevole, attraverso il suo incauto coraggio e la sua dolcezza si darà al Basilico la possibilità di una soluzione, in questo caso di un antidoto magico, uno stratagemma per non fare morire nessuno, né il mostro, né il villaggio. Attraverso la conoscenza, il coraggio, l’incontro e anche un pizzico di magia, troviamo una nuova soluzione ad una vecchia leggenda.