uno spettacolo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Glen Çaçi, Ilenia Caleo, Fortunato Leccese, Paola Stella Minni
drammaturgia Daniela Nicolò
assistente alla regia e traduzioni Nerina Cocchi
direzione tecnica e suono Andrea Gallo
moving-head design Alessio Spirli
riprese e montaggio video Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
organizzazione e produzione Elisa Bartolucci e Valentina Zangari
promozione e ufficio stampa Sandra Angelini
promozione e diffusione all’estero Lisa Gilardino
una produzione Motus con Festival TransAmériques – Montréal, Théâtre National de Bretagne – Rennes, Parc de la Villette – Parigi, La Comédie de Reims – Scène d’Europe, Kunstencentrum Vooruit vzw – Gent, La Filature/Scène Nationale – Mulhouse, Festival delle Colline Torinesi – Torino, Associazione Culturale dello Scompiglio – Vorno, Centrale Fies/Drodesera Festival – Dro, L’Arboreto/Teatro Dimora – Mondaino
con il sostegno di ERT (Emilia Romagna Teatro Fondazione), AMAT, La Mama-New York, Provincia di Rimini, Regione Emilia-Romagna, MiBAC
in collaborazione con M.A.C.A.O – Milano, Teatro Valle Occupato – Roma, Angelo Mai Occupato –Roma, S.a.L.E. Docks -Venezia
motus ringrazia Judith Malina, Voina, Mauro Maggioni, Giulia, Soumya, Lillo, Giulio, Rauff, Pina e tutto il Comitato popolare di lotta per la casa di Roma, Giuliana Sgrena, Med Ali Ltaief (Dalì), Luca Scarlini, Anastudio, Exyzt, Mammafotogramma, Re-Biennale, tutti i partecipanti ai MucchioMisto Workshop
disegno “Moltitudini” di Marzia Dalfini
Dopo essersi confrontata con un classico come Antigone, la compagnia Motus – nata nel 1991 dall’incontro di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò – attraversa La Tempesta shakespeariana e travolge il pubblico con un lavoro che è commistione, intreccio e connettività di generi, vita e arte. Nella Tempesta è una riflessione sul potere che rivisita il classico inglese riconoscendo nell’isola del naufragio una moderna Lampedusa (da alcuni studiosi individuata proprio come l’isola shakespeariana), una terra che nel testo di partenza Gonzalo descrive libera da confini, sovrani e proprietà privata – e che prestissimo verrà criticamente rielaborata dalla domanda «Where is the master?»