Natale in casa Cupiello


Teatri associati di Napoli


spettacolo per attore cum figuris

Sab 25 Gennaio 2025, 21:00
Info

di Eduardo De Filippo
da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia
regia Lello Serao
spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario
con Luca Saccoia
manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Irene Vecchia
formazione e coordinamento manovratori Irene Vecchia
luci Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo
costumi Federica Del Gaudio
musiche originali Luca Toller
realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli
assistente alla regia Emanuele Sacchetti
datore luci Paco Summonte
mastering Luigi Di Martino
fonica Mattia Santangelo
progetto grafico Salvatore Fiore
documentazione video Francesco Mucci
direttore di produzione Hilenia De Falco

"…un lavoro ben riuscito e molto interessante che associa alla feconda ricchezza di un classico del teatro, la forza di un attore maturo e in gran forma, la saporita leggerezza di sette grandi pupazzi manovrati a vista e, come si diceva, la sapienza di una regia che non spreca nulla della ricchezza di quel testo…Luca Saccoia recita il testo, tutto, per intero, esegue lo “spartito” di Eduardo per tutti i personaggi e per quasi tutta la durata dello spettacolo. Non si tratta di un monologo però, ma di un lavoro di accoglienza riflessiva e intelligente della meravigliosa plurivocità del testo di Eduardo"

Paolo Randazzo da “Gli Stati Generali”

🏆 vincitore premio Gennaro Vitiello 2023 e Premio della Critica 2023

Il Teatro Area Nord, sede di Teatri Associati di Napoli, si trova a Napoli nel quartiere di Piscinola.
È una vera e propria officina produttiva, il luogo che ha visto nascere e crescere lo spettacolo. Una messinscena non convenzionale che vede un unico attore interagire con sette pupazzi realizzati dallo scenografo Tiziano Fario autore dell’intera scenografia e animati da un gruppo di manovratori costituito ad hoc per il progetto e coordinato da Irene Vecchia attraverso un laboratorio di formazione aperto ai giovani del territorio, svoltosi con il sostegno della Fondazione Campania dei Festival nell’ambito della rassegna “Quartieri di Vita” 2020.

Un sogno che prende vita attraverso il teatro di figura nel quale l’attore Luca Saccoia s’immerge riemergendone come “Tommasino” che, dopo aver detto il fatidico “sì” a suo padre, rivive e fa rivivere quel “Natale” che ci accompagna da 90 anni.

“Il progetto nasce da un’idea di Luca Saccoia e Vincenzo Ambrosino che ha preso corpo dall’incontro con il sottoscritto e lo scenografo Tiziano Fario.
Il presepe è l’orizzonte dentro cui si muove tutta l’opera sia in senso reale che metaforico, il presepe è l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in una umanità rinnovata e senza conflitti, ma è anche la rappresentazione della nascita e della morte, è il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, è la miscela tra passato e presente, è una iconografia consolidata e al tempo stesso da destrutturare di continuo, il Presepe si rifà ogni anno, è ciclico come le stagioni, può piacere e non piacere.

È proprio da questa ultima affermazione che siamo partiti, cosa è diventato quel Tommasino, “Nennillo”, così come lo appella la madre, considerandolo un eterno bambino? Come si è trasformato dopo quel fatidico “si” sul letto di morte del padre? A queste risposte abbiamo provato a dare corpo immaginando che Tommasino abbia pronunciato quel “si” convinto, che da allora in poi, dovesse esserci un cambiamento, pensando che non fosse solo un modo di accontentare il padre morente, ma che fosse l’inizio di un percorso nuovo, di una nascita, così come il Presepe racconta. Ecco allora Tommasino farsi interprete a suo modo di una tradizione, eccolo testimone di un rito e di una rievocazione di fatti e accadimenti familiari comici e tragici che hanno segnato la sua vita e quella di quanti alla rappresentazione prendono parte. Per farlo, per rendere ripetibile il rito, Tommasino si serve di pupazzi, di figure che si rianimano dentro i suoi sogni/incubi, che continuano a riaffacciarsi ogni anno come il Presepe e i suoi pastori. Si lascia sorprendere ancora una volta dalle storie che questi raccontano, vi prende parte, gli fornisce le battute, riaccarezza il sogno di Luca Cupiello di smussare i conflitti attraverso il rituale del Presepe.”

Lello Serao

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