In scena tre differenti capolavori: uno musicale, il quartetto in re minore La morte e la fanciulla; uno fisico, l’essere umano nell’eccellenza delle sue dinamiche; uno spirituale-filosofico, il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi. Un esempio di scrittura musicale che aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente.