Liberamente ispirato a Favole al Telefono e A sbagliare le storie di Gianni Rodari
“Alice Cascherina cascava sempre dappertutto: tra gli ingranaggi della sveglia, nella bottiglia di sciroppo, nel cassetto di tovaglioli e fiammiferi… persino nel taschino della giacca del papà!”
“C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Giallo. O era rosso? Andando nel bosco incontrò una giraffa. O era un… cavallo?”
“Poi, nel paese con la esse davanti, abbiamo anche lo «scannone». Lo «scannone» è il contrario del cannone e serve per disfare la guerra.”
Come ci insegna Gianni Rodari, “Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle favole. Servono alla poesia, alla musica, all’utopia, all’impegno politico: insomma, all’uomo intero, e non solo al fantasticatore. Servono proprio perché, in apparenza, non servono a niente: come la poesia e la musica, come il teatro o lo sport. Servono all’uomo completo.”
Un’attrice con una valigia che contiene un pennello, una conchiglia, una sveglia, un libro, delle bottigliette colorate e tanti altri oggetti: ecco gli ingredienti per creare le storie.
Un incontro dedicato al geniale universo letterario di Gianni Rodari. Attraverso la narrazione e l’uso di piccoli oggetti di scena, tanti personaggi del mondo rodariano prenderanno vita per accompagnare bambine e bambini in un viaggio sulle ali della fantasia.
In occasione della Notte Bianca del Comune di Vicenza, in collaborazione con Biblioteca Civica Bertoliana.