Un’allerta meteo avverte la popolazione che è in arrivo nella penisola italiana una gigantesca ondata di scetticismo, la perdita di senso che ne deriva si estende progressivamente a tutte le cose e minaccia di trascinare il paese nel caos, nella disillusione e di lasciarlo privo di sensi. Il tutto proprio nel mezzo della pausa di riflessione di una giovane coppia ormai non più sicura del senso del loro stare insieme.
Come se niente fosse è un monologo comico sul rapporto tra il precariato, la mancanza di senso e la fine delle cose, sul post-fordismo e sul continuo senso di inadeguatezza che questi ci regala. Nella pratica si prova a fare della nostra depressione un fatto climatico.
Il progetto
Come se niente fosse è nato dal tentativo di raccontare attraverso il genere fantastico e il pensiero esistenzialista, un certo tipo di inadeguatezza e di smarrimento mio e della mia generazione, i nati tra gli anni ottanta-novanta. Il fatto di sentirsi costantemente in ritardo rispetto alla vita, l’ansia di riuscire in qualcosa, l’assurdo di questa competizione continua (non si sa bene con chi) e soprattutto il senso di colpa. Perché il fatto che quasi tutti i miei amici siano precari come me non mi fa sentire meno solo o inadeguato? Perché problemi endemici come il precariato o l’assenza di futuro per quanto siano percepiti da tutti, non si trasformano più in proteste collettive come in passato ma al contrario vengono sentiti, vissuti, trattati e a volte medicalizzati come problemi individuali?
Ponendomi queste domande ho scoperto che forse l’apparato teorico dell’esistenzialismo era necessario ma insufficiente a descrivere come ci si sente ora, mancava una parte, sono cambiate delle cose ed è come se avessimo a che fare con un male di vivere del tutto nuovo, forse il nostro è un male di vivere post-fordista. Per trovare questa parte mancante mi sono rivolto principalmente ai libri di Mark Fisher.
Note
Come se niente fosse è una favola scettica. Si racconta la nascita e l’evoluzione di un dubbio collettivo che da minuscolo diventa iperbolico trascinando l’intero paese nel caos e nell’indeterminatezza. Una vicenda incresciosa destinata a generare una serie di situazioni tragicomiche e riflessioni sparse sulla casualità del mondo, degli affetti, i demoni meridiani e l’idea di felicità. Il tutto a favore di un futuro approccio meteorologico all’insignificanza.