Abbiamo smesso di andare a votare. Abbiamo deciso che è arcaico esprimere un’opinione all’interno di una collettività negli ambiti che ci competono. Attorno a noi tutto sembra così veloce da non riuscire a trattenere niente. Sembriamo dinosauri sopravvissuti alle glaciazioni. Realtà e finzione si sovrappongono: spesso non è chiaro dove finisca la vita reale e dove inizi la sua rappresentazione, e viceversa. Le contraddizioni che osserviamo sono prima di tutto le nostre. Cantami o diva dell’ira di oggi. Cantiamo sulle macerie.
Calcinculo è uno spettacolo in cui le parole prendono la forma della musica. In cui la musica prende la forma delle parole. Con sguardo tagliente, dolente e ironico, Calcinculo racconta il mondo che ci circonda. Le sue perversioni e le sue fughe da se stesso. La sua incapacità di immaginare un futuro, di sognarlo, di tendere verso un’ideale, di credere.