Come trasformare l’indignazione in azione? Questa semplice ed enorme questione ci ha sospinti sulle tracce di Antigone, volgendoci indietro, all’ascolto della sua fulgida caparbietà, per riflettere sul presente. Si è lavorato per ricomporre in una drammaturgia originale gli eventi tragici, secondo una scrittura impregnata delle biografie ed esperienze personali degli attori coinvolti. Un percorso iniziato nel 2008 da cui sono nati tre contest, performance intese come confronti/dialoghi fra Antigone-Silvia Calderoni e tre diversi attori: Benno Steinegger-Polinice, Vladimir Aleksic-Creonte e Gabriella Rusticali-Tiresia, dal titolo Let The Sunshine In, Too Late! e Iovadovia.
Alexis si colloca alla fine di questo cammino pur presupponendone l’inizio: nell’agosto 2010 siamo stati in Grecia per rintracciare testimonianze dirette sull’uccisione, da parte di un poliziotto, del quindicenne Alexandros-Andreas Grigoropoulos (Alexis), avvenuta durante il nostro primo workshop di studio sull’Antigone: un “Polinice” con la maglietta dei Sex Pistols… Questo accadimento ci ha sospinto a muovere il progetto-Antigone sempre più dichiaratamente sul tema delle rivolte del contemporaneo.
Alexis è stato ucciso il 6 dicembre 2008 da una pallottola al petto dall’agente 37enne Epaminondas Korkoneas, un sabato sera come tanti a Exarchia, quartiere centrale di Atene, nelle vicinanze del Politecnico, noto per l’estenuata resistenza ai Colonnelli. L’episodio, per quanto sanguinoso e violento, appare quasi epifenomenico. Non certo un incidente occasionale: é la miccia che provoca un’esplosione a catena, ed è facile, anche se discutibile, accostarlo ad altre rivolte che hanno investito le metropoli europee negli ultimi anni… La morte di Alexis ha sospinto molti altri adolescenti come lui a scendere nelle strade, ma non solo, alle proteste si sono uniti esponenti di tutte le fasce sociali greche, scatenando un’insurrezione popolare senza precedenti.