Al Teatro Astra arriva Ramy, la voce della rivoluzione, per la rassegna di contemporaneo Terrestri

Venerdì 17 febbraio il musicista egiziano arriva a Vicenza con il suo canto dedicato alla lotta per la libertà e i diritti umani grazie per un evento unico targato Babilonia Teatri.

Ramy Essam, il cantore della “primavera araba” di piazza Tahrir al Cairo nel 2011, nata per destituire Mubarak, non ha mai smesso di battersi contro i regimi nel suo Paese.

(Vicenza, 16.02.2023)

Con la canzone “Irhal” (Vattene), dedicata a Hosni Mubarak, Ramy Essam è stato la voce della rivoluzione di piazza Tahrir nel 2011. L’evento Ramy. The voice of revolution in scena venerdì 17 febbraio alle 21 al Teatro Astra di Vicenza, ideato e diretto da Valeria Raimondi e Enrico Castellani – Babilonia Teatri, la compagnia veronese fra gli artisti che fanno la storia del luogo del contemporaneo in città, porta in scena il musicista egiziano in esilio in Svezia da quasi dieci anni. Il settimo appuntamento di Terrestri, la rassegna curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto e la collaborazione tecnica di Nardi Out Door, è uno spettacolo nel quale c’è un forte invito a resistere, a sognare la libertà.

Il 25 gennaio 2011 inizia la rivoluzione egiziana, che nel giro di pochi giorni porterà alla destituzione di Moubarak. Uno dei fattori scatenanti è stata l’uccisione, da parte di due poliziotti, di Khalid Said, colpevole di aver chiesto il motivo di una perquisizione improvvisa nei suoi confronti all’interno di un internet caffè. Khalid Said verrà picchiato selvaggiamente e poi portato in caserma dove verrà torturato e ucciso. Il suo corpo verrà ritrovato privo di vita in mezzo ad una strada. Quel giorno Ramy Essam in piazza Tahrir c’era.

Dal 2014 il cantante non può più mettere piede nel suo paese d’origine ed è perseguitato dal regime: “Nel mandato di cattura non si fa alcun riferimento alla sua arte e ai contenuti delle sue canzoni – spiegano le note di regia dello spettacolo – ma è palese che il regime egiziano non gradisce in nessun modo la richiesta di libertà e giustizia per il suo popolo che lui canta senza sosta”.

Per questo forte impegno da voce della rivoluzione, Ramy Essam ha vinto la prima edizione del premio “Grup Yorum” del Club Tenco in collaborazione con Amnesty International Italia. Il premio, intitolato al celebre gruppo musicale della Turchia tre dei cui componenti sono deceduti al termine di lunghi scioperi della fame per protestare contro il divieto di svolgere concerti e la detenzione di loro colleghi, intende premiare ogni anno un artista che si è distinto nell’attivismo in favore dei diritti umani.

Le sue canzoni in Egitto e nel mondo sono molto conosciute, i suoi video arrivano ad avere dieci milioni di visualizzazioni, “ma lui, per la sua gente, non può cantare. Neanche una nota. Una parola. La sua bocca deve restare chiusa. Può entrare in contatto con chi lo segue solo attraverso uno schermo”, continuano le note di regia. “Ramy ha aperto i nostri occhi. Ramy ogni giorno ci pone delle domande e chiede risposte. Domande che da soli non avevamo le parole per formulare, ma che oggi, lavorando sul palco fianco a fianco con Ramy diventano profondamente concrete, profondamente umane, profondamente politiche, profondamente autentiche”. Un evento unico prodotto dal Teatro Metastasio di Prato che vede sul palco anche Amani Sadat e Luca Scotton, che cura la direzione di scena e il video design. “Con questo spettacolo vogliamo dare voce a queste domande – concludono i registi Enrico Castellani e Valeria Raimondi – Cosa significa Stato. Cosa significa giustizia. Cosa significa potere. Cosa significa polizia. Cosa significa processo. Cosa significa legalità. Cosa significa carcere. Cosa significa tortura. Cosa significa opinione pubblica. Cosa significano giornalismo e libertà d’informazione. Cosa significa responsabilità, umanità, forza. A raccontarlo, con noi, sarà la voce di chi, come Ramy, vive ogni giorno sulla sua pelle cosa significa dittatura”.

Abbonamenti e biglietti

I biglietti sono in vendita al costo di 15 euro per l’intero, 13 euro per il ridotto, 10 euro per i gruppi con minimo dieci persone e 7 euro per gli studenti delle scuole superiori e possessori di Vicenza University card.

informazioni per il pubblico

Ufficio Teatro Astra – Contrà Barche 55 (Vicenza) – telefono 0444 323725 – info@teatroastra.itwww.teatroastra.it

A disposizione del pubblico, dalle ore 20, il parcheggio del Circolo Tennis Palladio 98. Il parcheggio ha capienza limitata: si consiglia di arrivare in anticipo e di approfittare del servizio bar Astrabistrò.

Ufficio Stampa

Elena Guzzonato
La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
+39 333 2402715 – elena.guzzonato@piccionaia.org

materiali

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Foto di Eleonora Cavallo e Patrick-Fore.

 

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