Si esibisce per lo più da sola, con voce roca e profonda, accompagnata dalla sua fedele chitarra, che suona con uno stile personale. Ammirata senza riserve da Caetano Veloso, Lula Pena nasce nel 1974 a Lisbona, e dopo l’esordio discografico con «Phados» (1998), s’impone al pubblico internazionale nel 2010 con l’album «Troubadour». Si esibisce al Womex Festival nel 2016 e nello stesso anno è ospite speciale al Premio Tenco. Nel 2017 esce il nuovo disco, «Archivo pittoresco» (appena il terzo in oltre vent’anni di carriera). Dici Portogallo e immagini il fado: niente di più inesatto, per chi come lei ha poco a che fare con le dive del canto lusitano. Qualcuno ha affermato che la sua voce “sta da qualche parte tra Tom Waits e Leonard Cohen”, ma coniugata tutta al femminile. Lula Pena, ispirata musa del “nuovo fado” non ha bisogno d’essere accompagnata da altri musicisti, né dell’aiuto dell’elettronica: sa interpretare con profonda e raffinata sensibilità sia le emozioni che il silenzio.
