La storia di un ragazzo che, cercando la pioggia, perse se stesso e della sua amata che lo ritrovò, seguendo il suo ultimo respiro.
Lo spettacolo nasce dalla lettura del libro dal titolo “Da dove viene il vento?” scritto da Hamadi (De Vecchi 2002). Si tratta di un racconto berbero, cultura d’origine dello scrittore.
C’era una volta il popolo degli uomini blu. Vivevano vicino a un grande lago così limpido che sulla sua superficie potevi vedere galleggiare le nuvole, le foglie, le stelle e i sassi bianchi del fondo. Ma un anno smise di piovere e il lago si prosciugò.
L’anziano del consiglio affida al giovane Alizar un compito impossibile: riportare il lago dalle nuvole alla terra. Prima di partire Alizar saluta la sua amata Mounia e le promette che il suo respiro lo conserverà per lei…
La storia è un rito di iniziazione alla vita adulta, dove Alizar si perderà e Mounia lo ritroverà e lo riporterà a casa. Il rito sarà compiuto e nel villaggio tornerà la pioggia.
Tre gli elementi fondamentali: una fiaba, la musica dal vivo, e i corpi degli attori-musici. I personaggi prendono forma, dialogano tra loro, la musica e le canzoni non sono una colonna sonora ma costruiscono i tempi e i luoghi dello spettacolo.