Definito “the theater’s poet of Black America”, per aver dato voce a chi non ha voce, August Wilson è il più importante drammaturgo afroamericano del XX secolo. Due volte vincitore del Premio Pulitzer, alla sua scomparsa nel 2005 Wilson ha lasciato un’eredità straordinaria, soprattutto con il suo American Century Cycle: una serie di dieci opere teatrali che offrono uno sguardo completo, decennio per decennio, sull’eredità e l’esperienza degli afroamericani nel corso del XX secolo, tra cui lo sfruttamento, le relazioni razziali, l’identità, la migrazione, la discriminazione. Una figura gigantesca del teatro americano, che tuttavia in Italia è ancora poco nota.
La performance porta in scena alcuni estratti da “Jitney”: l’ottava opera dell’American Century Cycle, presentata per la prima volta a Pittsburgh nel 1982 e vincitrice del Laurence Olivier Award alla migliore nuova opera teatrale al suo debutto sulle scene londinesi nel 2002. L’opera prende il titolo dal nome di un servizio di trasporto (il jitney, appunto, o gipsy cab) che si sviluppa a partire dagli anni ‘50 nei quartieri a maggioranza afroamericana di molte città degli Stati Uniti: un sistema alternativo all’autobus e ai taxi regolari, troppo costosi e poco disposti a servire certe zone, e soprattutto a far salire i neri, che opera al di fuori della legge ma dà opportunità di lavoro e rende un servizio importante alle comunità. August Wilson ambienta la sua opera nel 1977 in una stazione di Jitney di Pittsburgh, e precisamente a “The Hill”, il quartiere della sua città natale, abitato da neri, ebrei e italiani. I racconti degli autisti si alternano al ritmo sincopato del jazz e del linguaggio di strada, interrogandosi su come lenire le ferite del passato e avere fiducia in un futuro incerto. Sono le storie, fatte di conflitti, sconfitte e piccole vittorie di chi nonostante le conquiste del movimento per i diritti civili, continua a essere escluso dal cosiddetto “sogno americano”.
Gli attori Alessandra Arcangeli e Aron Tewelde interpretano alcuni estratti da “Jitney” incentrati sui personaggi di Rena e Youngblood, e la stessa Alessandra Arcangeli proporre dal vivo una selezione di brani dal repertorio di Nina Simone. Un’occasione imperdibile per avvicinarsi all’opera di August Wilson e comprenderne la straordinaria rilevanza all’interno della letteratura, del teatro e della cultura afroamericana e statunitense, nonché constatare quando essa sia ancora in grado di parlare, oggi, a tutti noi.