In alcune circostanze eccezionali, quando la terra ci ricorda che ha già le sue regole e non seguirà le nostre, ecco che sentiamo più fortemente la necessità di un cambiamento e ci misuriamo con la nostra capacità di essere versatili.
Viviamo in una società “liquida”, instabile, nella quale nulla ha contorni nitidi, definiti.
Dobbiamo “allenarci” al cambiamento, all’adattabilità, ad essere fluidi e volatili, prendere confidenza con l’incertezza, sviluppare una cultura della sperimentazione, un orientamento filosofico alla “prova”, impostare una relazione diversa con il fallimento per arrivare a considerarlo un passaggio necessario che ci può arricchire.
Charles Darwin affermava: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.”
Partendo da questa riflessione, la compagnia ErsiliaDanza di Laura Corradi propone una nuova creazione, intitolata “Chameleons”, citando l’animale che più di ogni altro è simbolo di adattamento all’ambiente e alle circostanze.
I corpi possono tutto, sanno assimilarsi per imitazione, sanno cercare nella propria poliedricità, sanno strafare per poi liberarsi quasi di tutto e trattenere solo un piccolo cambiamento. Sanno sperimentare, ricercare, annullarsi e poi rinascere. Il corpo può vivere e morire, e fin dall’inizio impara a crescere e a cambiare, ad evolvere. Non c’è una meta da raggiungere dopodiché ci si possa fermare, non esiste riposo nè la forma perfetta da prendere, ma può raccontare di tutto. Quando ha raccontato la trasformazione ed è un corpo stanco, resta dentro qualcosa che ricomincia a muoversi, che vuole mostrarsi, che scalcia perché vuole uscire. Resta sempre dentro quel formicolio che dice di passare ad altro. La nuvola cambia con leggerezza e si fa trasportare senza resistere al cambiamento, perché le nuvole non sono immobili, come non lo sono i corpi e la vita stessa.
Laura Corradi