333 porcellini

La Piccionaia

scuola primaria

Gio 21 Novembre 2024, 10:00
Info

testo andrea falcone
regia giacomo bogani
con giacomo bogani, julio escamilla e elisa vitiello
musiche e sound design alberto pretto
scenografia giacomo lorenzoni

età consigliata: dai 3 agli 8 anni
tecnica utilizzata: teatro d’attore
temi: valore della collaborazione, accoglienza, cambiamenti climatici

durata: 50 minuti

Spettacolo in occasione della Giornata Internazionale dei diritti dei bambini

Le fiabe appartengono a tutte e tutti, sono “notizie vecchie” che non smettono di essere attuali, libri, per dirla con Calvino, che «non smettono di dire quel che hanno da dire». Per questo mettere in scena I tre porcellini oggi, farlo di fronte agli interlocutori più piccoli e più preziosi, ha un senso profondo, ed è una sfida avvincente.

333 Porcellini è una nuova narrazione della fiaba tradizionale, condotta con amore per il racconto che ha incantato le nostre infanzie, ma senza nostalgia. Questo re-telling esplorerà alcuni degli elementi simbolici che la fiaba ci propone, quel nucleo poetico che le poche parole del racconto, ben setacciate dalla tradizione, ancora trasmettono.

I porcellini sono piccoli, mentre il lupo è grande.
I porcellini sono tanti, il lupo è uno solo.
I porcellini agiscono per tentativi, il lupo per ripetizione: mentre loro costruiscono, falliscono, riprovano, lui soffia e soffia, bussa e bussa, annuncia e ripete.

A partire da questi elementi, alla maniera di Gianni Rodari, è possibile portare il racconto fiabesco nella contemporaneità, senza perdere la sua magia. In questa narrazione, il grande lupo cattivo ci offre uno specchio in cui guardarci: una società adulta che, con la sua routine minacciosa, rischia di buttare giù ogni cosa, a partire dalle case dei più fragili. I porcellini, piccole creature che parlano, si aiutano e resistono al vento lupesco, ci sembrano un’umanità nuova, una società futura, fatta di bambine e bambini pronte e pronti a darsi una mano. Questo racconto, questa messa in scena, nasce per celebrare e coltivare il loro sguardo partecipe, la loro curiosità, la naturale propensione a prendersi cura di quello che li circonda.

Per approfondire: www.unicef.org/press-releases/weather-related-disasters-led-431-million-displacements-children-over-six-years-0

In questa messa in scena sarà possibile sentire l’eco di temi al centro del dibattito odierno: il cambiamento climatico, la perdita della casa e il valore dell’accoglienza. Se le parole e i gesti mostrati in scena saranno quelli della fiaba, semplice e poetica, il messaggio, approfondito nei materiali di corredo, riguarderà tutte e tutti, e parlerà – con le bambine e i bambini, e attraverso il loro coinvolgimento nel racconto – alle persone adulte presenti, perché siano anche loro un po’ più piccoli porcellini, e un po’ meno grandi lupi cattivi.

Un titolo, un gioco, molto serio
La cifra “333” propone un gioco di moltiplicazione dei numeri originali della fiaba. Le fiabe ci hanno abituato a cogliere il valore simbolico e poetico dei numeri: i nani sono ricordabili perché sono sette, i desideri concessi da pesci e fate generalmente sono tre, i premi o le fatiche sono ancora sette, oppure dieci, oppure cento. Si tratta chiaramente di numeri ideali, figure retoriche, strumenti per ricordare meglio. La cifra 333 però è un numero preciso, reale, fin troppo. È un numero che nasce dalla lettura dei più recenti report pubblicati da Unicef sulla situazione dei minori del mondo. Trecentotrentatré sono le bambine e i bambini che ogni mezz’ora (la durata ipotetica della performance teatrale) sono costretti a lasciare le proprie case per eventi legati alla crisi climatica. Hanno visto la loro casa essere spazzata via, essere travolta, allagata, incendiata. La cifra calcolata da Unicef è di 431 milioni di minori sfollati negli ultimi 6 anni, una media di 20.000 bambine bambini al giorno. Spiega il documento redatto nell’ottobre 2023: «Molti bambini devono abbandonare la loro abitazione più di una volta, e alcuni di loro non torneranno mai a casa. La crisi climatica ha portato il caos nella loro vita; e la crisi sta peggiorando. Intanto, le emissioni continuano ad aumentare» Intanto – riprendiamo la parola – siamo noi a fare quelle emissioni. Quel lupo cattivo, che soffia e soffia, siamo noi. Raccontare un altro modo di vivere, raccontare i porcellini, è un gesto che offre parole e immagini per un percorso diverso, un nuovo patto, per porcellini e lupi, bambini e adulti.