Un affresco di vita e di situazioni tipicamente goldoniane, imperniato su figure di servitori dai caratteri diversi e umani dai quali si staccano per compiutezza e linearità quelli di Arlecchino e Camilla.
Uno spettacolo, una unicità tale da avere una visione globale del “mondo” di Carlo Goldoni.
Un omaggio a un autore così lontano nel tempo ma tanto a noi vicino.
Un’occasione per un teatro luogo di incontro umano.
Riscrittura di uno scenario composto per i comici parigini del Théatre Italien, la commedia “Gli amanti timidi”, che appartiene all’ultima fase creativa dello scrittore Carlo Goldoni, riporta in scena come protagonista Arlecchino.
Arlecchino ha, negli ‘Amanti timidi’, una funzione drammaturgica nel suo essere motore dell’azione, ma, in quanto pegno d’amore, è altresì pretesto e strumento di uno scavo psicologico che indaga la relazione d’amore.
La commedia si regge sul gioco degli equivoci ed è sostanzialmente una farsa spiritosa in cui l’autore seppe conservare molto dello spirito della commedia dell’arte.