A. e A. hanno 15 e 17 anni. Sono una ragazza e un ragazzo come tanti, vivono le proprie vite dividendosi tra la scuola, una comune passione per la musica, lo sport e tutto il resto. Sono pieni di sogni, incertezze, dubbi e aspirazioni. E non hanno ancora fatto l’amore.
In classe invece non si parla d’altro; i compagni raccontano di imprese eroiche, sembrano esperti e sicuri di sé, pare conoscano a menadito ogni dettaglio di quello che succede sotto le lenzuola. Ma dove hanno imparato, si chiedono A. e A.?
In famiglia è praticamente impossibile affrontare l’argomento, davvero imbarazzante, e a scuola si parla solo, ogni tanto, di malattie e gravidanze indesiderate. Ma cos’è allora, veramente, il sesso tra due persone? È quello che ogni tanto A. e A. hanno intravisto nei video pornografici, sul telefono di qualcuno all’ora di educazione fisica o nel cortile dopo scuola?
Bisognerà davvero fare quelle cose assurde, quando si rimane soli in una stanza? Ed essere così “giusti” sotto le magliette, così perfetti, e così pronti negli occhi e nelle parole? Ma poi quali parole, quali dire?
A+A Storia di una prima volta è il viaggio di due adolescenti come tanti alla scoperta dell’intimità; un viaggio avventuroso e pieno di sorprese, in cui i due protagonisti dovranno destreggiarsi tra falsi miti, “sentito dire”, paure ed ansie da prestazione, per giungere insieme a qualcosa di nuovo, unico, speciale ed irripetibile.
“Raccontare i primi, accidentati passi nel mondo del sesso, il ricorso alla pornografia come fonte di informazioni e di “self education”, il rapporto complesso con il proprio corpo e con quello dell’altro, e ancora le interrelazioni tra tutto questo e l’alfabeto dei sentimenti, non è certo un compito facile. Per assolverlo con grazia, poesia e l’adeguata ironia penso all’uso di più strumenti: una drammaturgia che come sempre scaturisca dalla simbiosi con i performer; la danza, il gesto danzato come sublimazione e trasfigurazione di ciò che non si può e deve mostrare; il video come correlativo oggettivo di uno dei grandi protagonisti della vita degli adolescenti, la tecnologia, ma anche come traduttore di sogni, fantasie, aspettative; lo spazio scenico che tutto questo contiene come luogo fisico ma anche mentale; infine la musica, linguaggio universale capace di veicolare sentimento e dar voce a tutto ciò che una voce cerca”.
Giuliano Scarpinato