Il programma, finanziato all’interno del progetto Horizon Europe “Impetus” che promuove iniziative di citizen science, mira a riscoprire la zona rurale periurbana a ovest di Vicenza. E dal 13 al 15 settembre torna “Carpaneda Ecofestival”.
(Vicenza, 17 luglio 2024)
Coinvolgere la cittadinanza e la comunità scientifica nello studio dell’area della Carpaneda, la zona rurale periurbana a ovest di Vicenza, così da sviluppare in maniera partecipativa la conoscenza delle sue peculiarità dal punto di vista naturale e paesaggistico e, allo stesso, tempo individuare insieme nuove pratiche di protezione e valorizzazione. È questo, in sintesi, l’obiettivo del progetto “CARPINO – CARpaneda for Participation, InclusioN and Observation of biodiversity changes”, promosso da La Piccionaia, Assemblea Cascina Carpaneda Bene Comune, Comunità Vicentina per l’Agroecologia, Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani, Scienza Radicata, AISO Associazione Italiana di Storia Orale, Lies – Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale. Il programma è finanziato nell’ambito di “IMPETUS”, un progetto di ricerca promosso da Zabala, King’s College London, Science for Change, T6 Ecosystems srl, EUSEA, Ars Electronica e Nesta UK, e finanziato nell’ambito del Programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Horizon Europe.
Un bosco urbano di circa 7 ettari di estensione, centinaia di ettari di terreni agricoli e una piccola area residenziale in cui si trova la “Cascina Carpaneda”, immobile di proprietà comunale attorno alla quale già da tre anni si è riunito un gruppo di attivisti per chiedere all’amministrazione di rendere l’ex casa colonica, ora abbandonata, fruibile a tutta la città. Parte da qui “Carpino”, un progetto multidisciplinare di ricerca partecipata che vede come protagonisti coloro che vivono quotidianamente quest’area e tutta la cittadinanza vicentina.
Sono tre i filoni tematici lungo i quali si sviluppa quello che – con il coordinamento scientifico di Cristina Catalanotti, urbanista e pianificatrice territoriale e ricercatrice post-dottorato allo Iuav di Venezia, si può considerare un percorso di scoperta e riscoperta collettivo e condiviso tra cittadinanza, scienziati, ricercatori e artisti. Il primo, riguarda l’esplorazione geografica della zona attraverso gli strumenti delle scienze sociali, e in particolare attraverso la raccolta dei racconti di chi abita Carpaneda, per analizzare com’è cambiata la zona dal punto di vista sociale, del paesaggio e della biodiversità. Il secondo filone è quello dedicato alle scienze fisiche e ambientali che, dopo una sessione di formazione, vedrà chi partecipa impegnarsi direttamente nella valutazione della qualità del suolo e dell’acqua della Carpaneda e nell’identificazione delle specie vegetali principali che popolano questa cintura verde. Il terzo filone si sviluppa attraverso la ricerca artistica, per esplorare il rapporto uomo-natura nell’area attraverso i linguaggi creativi e performativi
Tre filoni che accompagneranno anche la seconda edizione di “Carpaneda Ecofestival”, in programma dal 13 al 15 settembre: non solo le tre attività troveranno spazio all’interno dell’iniziativa, ma ciascuna di esse prevede anche un momento di restituzione pubblica per una prima condivisione dei risultati.
In particolare, nei tre giorni di festival sarà proposta la prima scuola di storia orale nel paesaggio della Carpaneda. Promossa in collaborazione con AISO, con l’intervento di esperti come Alessandro Casellato (Università Cà Foscari di Venezia) e Antonio Canovi (presidente di AISO), la scuola raccoglieràle testimonianze delle persone che vivono o hanno vissuto questo territorio al confine tra spazio urbano e spazio rurale per tracciarne così le trasformazioni e i desideri per il suo futuro. Rivolta a una ventina di partecipanti – tra studentesse e studenti, insegnanti e ogni altra persona interessata al tema -, la scuola inizierà venerdì pomeriggio con una passeggiata di “ambientamento” dai Pomari alla Carpaneda, per poi passare nei giorni successivi alla raccolta delle interviste e a momenti di approfondimento con ospiti ed esperti.
Si svolgerà durante il festival anche il “science camp”, il laboratorio scientifico con sessioni di formazione e raccolta di dati ambientali, curato da Scienza Radicata con il biofisico Luigi Conte (Università Ca’ Foscari di Venezia), che darà la possibilità ad altri venti partecipanti di comprendere qual è lo stato di salute dell’area. Le conoscenze acquisite durante il laboratorio saranno utili per continuare le attività di studio e monitoraggio della zona e i dati raccolti saranno preziosi anche all’interno del dialogo con le istituzioni locali per la tutela dell’area, a beneficio dell’ambiente e della popolazione.
Si svolgerà, invece, tra il 7 e l’8 settembre e la prima giornata di “Carpaneda Ecofestival” il laboratorio artistico a cura de La Piccionaia: un workshop di tre giorni condotto dall’attrice, drammaturga e regista teatrale Elisabetta Granara, che permetterà a 15 partecipanti di per abitare gli spazi di Carpaneda attraverso il proprio corpo, osservare la natura attraverso le proprie mani, e ritualizzare la fiducia nel futuro attraverso la creazione di un’opera vegetale collettiva.
«L’area di Carpaneda ci mostra su scala locale ciò che sta accadendo a livello globale: è una zona fortemente antropizzata, colpita dall’espansione urbana e dall’inquinamento da Pfas e caratterizzata principalmente da un’agricoltura intensiva – spiegano i promotori del progetto “Carpino”, che prende il nome dalla pianta che caratterizzava l’area e di cui oggi non c’è più traccia -. Tuttavia, negli ultimi anni, grazie a un progetto di riforestazione, alla conversione di alcune aziende agricole alla produzione biologica e all’attivismo della società civile sulla conversione agroecologica dei sistemi agroalimentari, quest’area sta vivendo una nuova stagione che potrebbe portare a un’inversione di tendenza. Con “Carpino” vogliamo avvicinare cittadinanza, comunità scientifica e istituzioni, attraverso un approccio transdisciplinare alla citizen science che coinvolge scienze sociali, fisiche e ambientali e ricerca artistica».
I laboratori di CARPINO sono a numero chiuso e la partecipazione è gratuita. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 agosto. Per iscriversi è sufficiente compilare il modulo che sarà disponibile dal 23 luglio sul sito www.piccionaia.org/carpino/ oppure scrivere alla mail progetti@piccionaia.org oppure telefonare allo 0444 235486. Per maggiori informazioni sul progetto “Carpino” e su Carpaneda Ecofestival: www.piccionaia.org/carpino/, www.piccionaia.org/carpaneda-ecofestival/, pagine Instagram e Facebook “Enjoy Carpaneda”.
Lorenza Zago
Lies – Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale
+39 346 6013725 – lorenza.zago@gmail.com