Taro è un pescatore, figura calma e solitaria che già di per sé incarna l’attesa e la pazienza. Un giorno però le cose vanno tutte storte, capita… un temporale esplode dentro e fuori di lui. Una rabbia fortissima, incontenibile, lo pervade. Taro ne esce sfinito, svuotato. Ed è in quel vuoto che l’incredibile ha lo spazio per accadere…
La rabbia è un’emozione potente, propria di tutti gli esseri umani, che ha un impatto. Eppure risulta l’emozione la cui manifestazione viene maggiormente inibita: considerata “negativa”, inopportuna, irragionevole, viene associata all’aggressività e al capriccio e viene contrapposta alle emozioni “positive” (gioia, entusiasmo…), le sole che possono essere apertamente vissute. La rabbia deve essere celata, censurata, nascosta in noi: “non ti arrabbiare!”. Ma davvero è così? Tutte le emozioni sono naturali e fisiologiche, compresa la rabbia. Senza di loro la nostra stessa sopravvivenza sarebbe impossibile. Come tutte le emozioni, la rabbia non è mai o giusta o sbagliata: esiste. Bisogna prenderne atto, comprenderla e gestirla al meglio.
Uno spettacolo che è un universo ironico e surreale, dove tutto può accadere e niente è logico.