16:00–17:00 | Non di sola resilienza – una discussione con Diego Dalla Via
Il termine resilienza si è ormai imposto a tutto campo. Ci serve da amuleto nelle difficoltà e ispira il nostro agire in un tempo complesso. Eppure, il concetto nasconde un pericolo: l’idea che si possano affrontare le sfide del presente solo in posizione di guardia, pronti a tutto pur di salvare il salvabile, pur di sostenere l’in-sostenibile. In un mondo resiliente potremmo addirittura dimenticarci di sognare un orizzonte migliore. Anche la creazione artistica rischia di essere travolta da questa ondata di amaro realismo. Anche il teatro rischia di perdere il suo potenziale sovversivo, di irrigidire le proprie prassi in posizione di difesa. Un teatro ecologico deve saper rischiare, deve mettere in conto la possibilità di un’estinzione pur di non vivere di sola resilienza.
Diego Dalla Via è drammaturgo e attore. Vive e lavora a Tonezza del Cimone, un piccolo paese di montagna nella zona di confine tra il Veneto e il Trentino. Assiema alla sorella Marta si affaccia sulla scena teatrale nazionale con Piccolo Mondo Alpino, vincitore del Premio Kantor 2010 e prodotto dal CRT di Milano. Gli stereotipi e il territorio, la fragilità umana ed economica definiscono fin da subito le intenzioni e le matrici espressive e linguistiche del percorso artistico dei Fratelli Dalla Via, che prosegue con Mio figlio era come un padre per me, vincitore del Premio Scenario 2013. La collaborazione con La Piccionaia porta all’incontro con le giovani generazioni nello spettacolo Sbum! Yes we cake in cui si conferma ancora una volta una concezione del teatro come pratica civile di elaborazione del presente e costruzione di futuro. A partire da alcuni incontri accademici e dall’esperienza come Sindaco inizia un percorso di ricerca legato all’indagine drammaturgica del territorio e, in particolare, alla de-stereotipizzazione dell’immaginario alpino e turistico.
17:00-18:30 | Silent Play Effetto Farfalla con Carlo Presotto
di Paola Rossi e Carlo Presotto
Performance di teatro partecipativo costruita insieme a sette gruppi pilota di giovani di tutta Italia nel progetto O.R.A. (Organizza, Rifletti, Agisci). Questo Silent Play coinvolge i partecipanti in un viaggio esperienziale attraverso quattro temi cruciali: Cambiamenti, Ecologia, Crisi climatica e Comportamenti. Attraverso domande e gesti, gli spettatori esplorano il concetto di cambiamento personale e naturale, parallelo alla trasformazione del bruco in farfalla; un’esperienza immersiva che unisce educazione e arte per sensibilizzare sugli effetti della crisi climatica su acqua, agricoltura, foreste, biodiversità, salute e risorse marine e costiere e sui comportamenti ecologicamente responsabili.
Alla conclusione del Silent Play il conduttore, Carlo Presotto, illustrerà ai partecipanti la co-creazione di Effetto Farfalla nel contesto del progetto ORA! Organizza. Rifletti. Agisci. I partecipanti saranno infine invitati ad una breve ed informale discussione sull’esperienza vissuta.
Carlo Presotto è presidente e direttore artistico del Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia, docente universitario, regista ed attore teatrale. Dopo le prime sperimentazioni artistiche di teatro ragazzi, entra a far parte della Piccionaia nel 1982. Il suo approccio artistico affianca una costante attività di frequentazione del pubblico ad una riflessione antropologica, etica e pedagogica sulla propria funzione. Nel 2008 e nel 2009 dirige due creazioni collettive per il Napoli Teatro Festival, occasione di un forte ripensamento sul ruolo del teatro nella relazione con le nuove generazioni. Da questa esperienza nasce un percorso di collaborazione artistica con Raimondi/Castellani di Babilonia Teatri, Diego Dalla Via e Agrupacion Senor Serrano. Nel 2010 inizia a sperimentare la modalità dell’eterodirezione del pubblico per la creazione di spettacoli interattivi, i Silent Play, un format di creazione performativa che utilizza le radioguide immersive, con cui partecipa a festival ed eventi in Italia ed all’estero.
18:30-19:30 | Laboratorio di esplorazione e composizione nel paesaggio con Elisabetta Granara (Gruppo di Teatro Campestre)
La Natura è un tempio presso quale ci rechiamo con l’intento di staccare la spina nel fine settimana. Per incontrarla, maciniamo chilometri in cielo e sulla terra. Finché la Natura sarà la meta dei nostri weekend, non potremo sperimentare che anche noi siamo natura. La buona notizia è che possiamo trovarla anche intorno a noi, più facilmente in posti che abbiamo archiviato sotto la categoria “degrado”, cancellandoli dal nostro campo visivo. Andiamo a cercarla. La guarderemo da vicino, affronteremo insetti e spine per raccoglierne un po’. E poi, come sacerdot* di un culto arcaico, la comporremo in un ornamento da indossare e mostrare, come degli attori, come dire: “Quest* sono io, ecco da dove vengo”.
Elisabetta Granara / il Gruppo di Teatro Campestre. Nata nel 1984 in Valle Scrivia, nell’entroterra ligure, studia e si forma a Genova, dove nel 2008 fonda la compagnia Il Gruppo di Teatro Campestre, oggi marchio distintivo della sua poetica. Dal 2015 si è stabilita in provincia di Vicenza, sulle montagne al confine con il Trentino. Da più di dieci anni scrive e mette in scena i suoi spettacoli. La natura, l’uomo e il fluire della vita sono i suoi temi preferiti; musica e ironia sue fedeli compagne di viaggio. Dopo “Habitat Naturale” (2017), con “Infestare ovvero il declino di un Astro” (2023) ragiona sull’incolto e la comunità. Raggiunti i quarant’anni, si è incamminata sulla via della saggezza attraverso l’arte floreale.
19:30-20 | Buffet con Piccola Osteria Itinerante
Piccola Osteria Itinerante di Fabrizio Miola. Tradizione, semplicità e piccole produzioni locali su 4 ruote propone un ricco piatto unico vegetariano e bevande preparati con prodotti locali e biologici.