Oltre qui è lì.
Oltre lì è là.
Oltre là è qua?
Questa è la storia
che voglio raccontare.
Una scena semplice, fatta di oggetti neutri. Un personaggio.
Giocando con gli elementi presenti, lei scoprirà un mondo nuovo fatto di dis-equilibrio ed esperienze sensoriali.
Attraverso i diversi giochi che via via si susseguono incontrerà quelle che noi chiamiamo emozioni ma che lei non chiamerà.
Semplicemente saranno.
E alla fine del proprio percorso emotivo un grande mobile sarà pronto ad accogliere tutto il suo vissuto, in un perfetto disequilibrio di emozioni.
“Oltre qui” nasce da un progetto di indagine sul tema delle emozioni e il loro continuo dis-equilibrio “dentro” e “fuori” di noi.
Le emozioni hanno da sempre una duplice funzione: quella di comunicare il proprio stato interiore e quella di preparare l’individuo all’azione. Ecco perché, assumono un ruolo centrale nella vita delle persone e dei bambini, in modo particolare. Nei primi anni di vita, infatti, cominciano un percorso di sviluppo della propria competenza emotiva. Iniziano a leggere le espressioni facciali degli altri e a interpretarle in funzione del contesto sociale.
Creare spettacoli teatrali per bambini così piccoli richiede, quindi, una profonda conoscenza e un grande rispetto dell’età evolutiva del bambino.
Oltre qui, non vuole dare un nome alle emozioni ma, semplicemente, giocare, insieme, alla loro scoperta.
Una storia in cui il racconto è semplice, diretto e affidato al potere dell’azione che si arricchisce con l’esperienza del personaggio e con il tempo della narrazione.
L’assenza o quasi di parole diventa l’esito di una scelta linguistica, poetica e universale: le immagini agite sono leggibili in tutte le lingue del mondo e sono comprensibili a chi non conosce ancora un alfabeto o presenta difficoltà linguistiche.