In Italo Calvino. Dialogo ludico sulla Liberazione un bambino dei nostri giorni si mette in relazione con le visioni, i pensieri e le azioni di Pin: il ragazzino monello e vagabondo protagonista de Il sentiero dei nidi di ragno, il primo romanzo di Italo Calvino, ambientato durante la Resistenza tra i partigiani delle montagne liguri. L’andamento dello spettacolo nasce dall’intuizione anti-retorica di Calvino, il cui romanzo viene elaborato in modo da poter entrare in dialogo con il giovane protagonista, che si trova a mettersi in gioco in prima persona conducendo una vera e propria “partita letteraria” con gli spettatori.
Il bambino si lancia in un salto temporale per coinvolgere il pubblico in un gioco di analogie intorno al Sentiero dei nidi di ragno in cui si vince cogliendo battute mancanti e significati nascosti. Il trattamento parte dalla dimensione ludica – che un bambino conosce bene e all’interno della quale si può muovere con agio – per concentrarsi proprio su quegli aspetti capaci di entrare in risonanza con il suo immaginario, con i suoi pensieri e con le prime questioni che nell’infanzia nascono intorno al senso del proprio stare al mondo e al proprio posizionamento rispetto alle azioni e al linguaggio degli adulti.
Tra parole misteriose e anime inquiete, lo spettacolo parte dallo sguardo del giovane Pin per arrivare al pubblico attraverso quella spinta elementare che porta ogni essere umano a combattere per non essere più umiliato, percorrendo i sentieri della rivolta per far nascere immagini e pensieri autonomi che ogni spettatore compone nel proprio spazio segreto: in quella parte di sé dove custodisce quella “ferita segreta per riscattare la quale combattiamo”.
Nel 2022 ha debuttato una nuova versione dello spettacolo, rielaborata in avvicinamento al centenario della nascita di Calvino che si celebra nel 2023, che vede nel ruolo di Pin il piccolo Ahmed, nato a Bologna da genitori tunisini, la cui relazione con la storia partigiana sollecita ulteriori salti di immaginario.