Della Divina Commedia ci si ricorda l’inferno: forse per colpa dei programmi ministeriali, o forse perché tra i gironi e le bolge è più facile sentire il pulsare della vita.
Della Divina Commedia ci si ricorda l’inferno: forse per colpa dei programmi ministeriali, o forse perché tra i gironi e le bolge è più facile sentire il pulsare della vita. Della Divina commedia si ricordano pochi canti, alcuni brevi passi. Quel poco che basta per una vita da peccatore. I Fratelli Dalla Via presentano una personale versione della Commedia dantesca, con il loro tipico e impertinente bagaglio di dialetto, comicità e cinismo. Un’antologia breve e poco ortodossa, un insolito invito alla lettura, all’ascolto e alla parola.
I Fratelli Dalla Via sono una piccola impresa famigliare che costruisce storie: Marta e Diego, dopo aver sviluppato parallelamente una serie di esperienze formative, professionali e umane, decidono di unire la propria voce in un percorso artistico comune. Al centro della loro ricerca, da sempre, gli stereotipi e il territorio, la fragilità umana ed economica, la lingua e la tradizione che affrontano un mondo che cambia. Vincitori del Premio Scenario nel 2013 con Mio figlio era come un padre per me e del Premio Hystrio Castel dei Mondi, hanno sviluppato insieme a Operaestate festival anche numerosi progetti di comunità, attraverso cui raccontare il territorio e attivare pratiche per valorizzarlo e re-immaginarlo insieme alle comunità che lo abitano.