Nel racconto “Il ballo”, Irène Némirovsky reinterpreta la fiaba di Cenerentola flagellandone i simboli e l’impianto per colpire al cuore con le armi della vendetta. Vendetta estrema, senza remissione nei confronti della madre, dettata dalla solitudine e dalla mancanza d’amore patita dalla figlia – Antoinette/Cenerentola. Una Cenerentola che dopo quattordici anni di mancanza d’amore infierisce sul corpo della madre nel suo punto più vulnerabile, e cioè il desiderio di rivalsa e di affermazione sociale di una donna non più giovane.
Con perfezione si tratteggia uno scontro generazionale mettendo in scena la realtà profonda dell’animo umano: le sue piccolezze, le sue meschinità e fragilità, le sue paure, la vanità, l’incapacità di amare veramente, il bisogno di apparire con scene di esilarante comicità.