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Dietro ciò che mangiamo ci sono dei semi, delle persone, delle storie.
L’intreccio di questi tre elementi provoca da sempre numerose implicazioni di tipo economico,
politico e sociale. Dopo una formazione con Maxime Schmitt, contadino, attivista e divulgatore
scientifico, coordinatore della Maison des Semences Paysannes Maralpines, nasce SEMIs – storie di un potere invisibile.
Abbiamo scelto di raccontare questa complessità creando una serie di immagini e partiture
fisiche legate ai temi della sparizione della biodiversità, dell’industria semenziera (la nascita e l’evoluzione dei cosiddetti ibridi F1), del legame profondo fra coltura e cultura.
Cinque scope piantate in fiaschi di sabbia, un teatrino di legno pieno di disegni, un vecchio,
due giocatori di scacchi e una figura femminile immensa e misteriosa popolano la scena: un
tappeto volante che sorvola con leggerezza la miseria e la follia dell’essere umano, la
stanchezza e la gioia della terra. La grande quantità di storie, suoni, aneddoti e saperi raccolti
durante il percorso di creazione ha reso SEMIs uno spettacolo intimo e comunitario, capace di
connettere le persone del pubblico.